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Pensieri di una notte di mezza estate

  • Immagine del redattore: Guido Grossi
    Guido Grossi
  • 1 ago 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Sono in vacanza nella mia casa di campagna, immerso in una natura bellissima.

Come spesso mi succede, ho una notte difficile.

Ho appena compiuto 76 anni e misuro il tempo che mi rimane da vivere, sentendo che il pensiero della morte toglie respiro alla vita. Per quella che mi rimane faccio fatica a trovare qualcosa che le dia un senso o un valore.

Pensieri malinconici che mi danno una sottile ansia e mi tolgono il sonno.

Cerco allora di distrarre la mia mente pensando brevi frasi che sintetizzino sentimenti o pezzi di consapevolezza recente. Sono i pensieri che hanno già dato vita ai libri che finora ho scritto.

Nel dar loro forma immagino di parlare al figlio che non ho avuto per trasmettergli alcune delle emozioni e delle sensazioni che sono frutto dell'esperienza della mia vita. Con lui uso le parole per giocare a nascondino, parole talvolta ermetiche, frasi paradossali e comunque parole che utilizzo non tanto per esprimere quanto per stimolare la ricerca del tesoro o del mistero che ognuno di voi si porta dentro.


- Raramente siamo ciò che siamo. Più spesso siamo ciò che vogliamo essere. Dobbiamo smettere di volere e arrenderci alla vita.


- Ricorda che ogni pensiero, idea o teoria sono sempre e solo espressione della persona che le esprime. Non hanno perciò mai valore assoluto (e così pure questo mio pensiero).

La mente cerca di astrarre dall'individuale il generale ma non è in grado di farlo, avendo fatto esperienza solo dell'individuale.

Di ciò dovrebbero ricordarsi coloro che hanno la presunzione d'insegnare.


- Esiste un proverbio orientale che dice: “Solo lo stolto, davanti ad un saggio che col dito indica la luna, guada il dito anziché la luna”.

Io invece dico: “Non guardare la luna che è solo una proiezione del saggio. Guarda invece il dito nel quale è contenuto il saggio e il suo amore per te”.


- Il tuo corpo, per quanto cerchi di controllarlo, non mente ed esprime ciò che sei.

Le parole invece vengono per lo più utilizzate per ottenere qualcosa dall'altro o per tenere una distanza di sicurezza.

Il corpo esprime, le parole manipolano. I corpi ci avvicinano, le parole spesso ci allontanano.

Le parole possono anch'esse esprimere ma solo quando contengono le emozioni.

Se non le contengono, possono al massimo descriverle e ciò è di poco aiuto per una comunicazione profonda.


- Anche quando ascolti cerca innanzitutto di sentire chi sei e, solo dopo, chi è la persona che hai di fronte.


- L'intuizione è un momento più emotivo che razionale.

Infatti, a differenza della sintesi, non nasce da una precedente analisi.


- Non serve a molto sforzarsi per capire se stessi o l'altro.

E' più importante limitarsi ad essere “presenti”, attenti e fare contatto con entrambi.

 
 
 

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